sabato 13 ottobre 2012

Bisacquino è fortunato

Lungo il declivio del Sacro Monte,
superata la curva ed il tornante,
 c’è un paesino dall’aspetto ameno,
 dove di cipolla puoi fare il pieno.
L’amministra un pianista diplomato,
 da eroici cavalieri circondato,
facce note, riciclo del passato,
con la passione del sostentamento privato.
Se con la macchina superi indenne lo scoglio della multa perenne,
 con la velocita’ di quarantotto all’ora,
arriverai nella piazza di buon’ora.
Troverai lì l’apostolo benedicente, l’avvocato torero dal sorriso catarifrangente,
il cacciatore, la muta permanente,
 riuniti intorno al cumulo crescente delle promesse elettorali che non significano più niente.
 E tutti zitti aspettando il carnevale,
fiore all’occhiello dell’innovatore totale,
 dopo i cavalli, i cani e le lasagne,
 ode al coriandolo e alla stella filante!
Nel carosello delle promesse vane
, dove cultura e coerenza sono bestie rare.
 Viva le indennità, viva le tasse,
 suonò il pianista con le note basse.
 Ecco il paese senza opposizione,
dove il contraddittorio è solo una canzone,
 tutti muti , concordi nel miraggio,
di una promessa, un contratto, un assaggio.

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